Unicom, la storia raccontata da Luigi Salvini

Una realtà che ha saputo crescere nonostante le difficoltà

di Mattia Francesconi

Ripercorriamo insieme a Luigi Salvini, amministratore delegato di Unicom, la ricca storia dell’azienda, tra i principali rappresentanti odierni del gruppo Clerici nonché la prima grande “nuova arrivata” all’interno della realtà.
Unicom (Unione Installatori Commercio Materiali) nasce nei primi anni 60 dall’iniziativa di un folto gruppo di idraulici, che decisero di unirsi per sopperire all’esigenza di avere un magazzino comune per poter acquistare e conservare in autonomia il materiale utile agli interventi da effettuare sul territorio bresciano.
Una scelta dettata in particolare dal mercato del tempo, quando sottostare all’acquisto dei prodotti dai grossisti significava affrontare una situazione di difficile reperibilità delle materie prime e tempistiche più lunghe, mentre in città si viveva un importante boom edilizio.

I primi vent’anni vennero contraddistinti da un’importante crescita aziendale, ma, quando il mercato iniziò a stabilizzarsi, emerse la necessità di dotarsi di maggiori competenze di tipo economico-gestionale. Si decise, quindi, di affiancarsi a un partner strategico che potesse contribuire sotto questo aspetto, oltre che con l’immissione di nuovi capitali: era il 1984, momento in cui Carlo Clerici acquisì una partecipazione di maggioranza nella società.
Fu di fatto questa la prima importante acquisizione da parte di Clerici, come racconta Luigi Salvini: “La mia esperienza in Unicom inizia nel giugno dell’85, quando si decise di dare uno slancio economico e un cambio di rotta drastico alla società. Negli anni le presenze in società si assottigliarono sempre di più, al punto che tra gli azionisti rimanemmo solo io e la famiglia Clerici, almeno fino al recente passato”.

In quel momento storico, AFIS era il principale punto di riferimento per il mercato termoidraulico del territorio e, per evitare la concorrenza tra le due società del Gruppo, venne instaurata una strategia che differenziava il servizio delle due aziende verso i professionisti: da un lato AFIS avrebbe continuato a servire la clientela idraulica per il lavoro di tutti i giorni, dall’altro Unicom, con il magazzino maggiormente organizzato per prodotti siderurgici e materiale di grande dimensione, avrebbe soddisfatto le esigenze per clienti e imprese nel campo dell’edilizia industriale e commerciale. Un’impronta mantenuta tutt’oggi.

“Iniziammo poi la fase espansiva del punto vendita – racconta ancora Luigi Salvini – : inizialmente Unicom era composta solo da banco idraulica, magazzino e uffici, nella zona dove attualmente è presente la sala mostra. Al termine degli anni ‘80 fu acquistata all’asta l’area dove vennero edificati il capannone e la palazzina contenente gli uffici. Dal piccolo showroom della prima metà anni ’90 in via Fura, siamo così riusciti a dotarci di una sala mostra di circa 500 mq, mantenendo la superfice residua come magazzino. Dopodiché, nel 2020, abbiamo raddoppiato la superfice della sala mostra raggiungendo oltre 1000 metri quadri, una tra le più grandi del gruppo”.
A fine anni ’80 inizia l'espansione geografica con l’apertura di nuovi punti vendita in posizioni strategiche. Prima fra tutte la filiale di Gianico, in Val Camonica, per poi estendersi in una nuova regione, l’Emilia Romagna, con i magazzini di Modena e Bondeno di Gonzaga, prima, e Carpi e Reggio Emilia, poi.
Grande importanza assunse in particolare nel 2001 l’apertura della filiale di Villa Carcina, dove venne trasferita tutta la sezione siderurgica e divenne un importante centro di stoccaggio, necessario per gestire le numerose gamme di prodotto acquistate negli anni. Proprio a Villa Carcina si trasferì una parte della logistica di Unicom, dove ancora oggi partono tutte le spedizioni sul territorio provinciale e anche oltre.

"Negli anni di attività abbiamo dovuto fare fonte anche a vicissitudini e difficoltà – ricorda Salvini –, prima il terremoto che ci costrinse a demolire e ricostruire la filiale di Bondeno, e poi nel 2004 l’incendio che distrusse completamente la filiale di Modena, dovendo perciò allestirne una nuova. Nonostante questi eventi, siamo però riusciti a non subire contraccolpi economici e, anzi, siamo cresciuti ulteriormente con l’acquisizione di due importanti aziende come Saccaria, nel 2018, e Mantua Bagni, nel 2020”.

“Provenivo dal settore dei tubi in acciaio – racconta ancora – e al mio arrivo in Unicom abbiamo sviluppato soprattutto l’aspetto siderurgico e impiantistico, riuscendo a diventare i principali fornitori delle maggiori ditte bresciane. Ricordo come il dott. Carlo Clerici fosse sempre molto presente, e oggi posso dire che tutte le mie conoscenze e competenze le ho acquisite lavorando con lui. È stato per me un grande maestro, ed è grazie a lui e alla sua famiglia se siamo cresciuti e siamo stati al passo delle richieste di mercato."

Tra le categorie merceologiche c'è da segnalare l’inserimento degli elementi di arredo, inizialmente centrale per il campo delle ristrutturazioni, oggi diventato a tutti gli effetti un business importante. Tant’è che gli investimenti in questo ambito si sono moltiplicati nel corso degli anni, facendo diventare il bagno un vanto per gli ambienti casalinghi.
Con il tempo l’azienda è cresciuta sia attraverso l’inserimento di nuovo personale a Brescia, sia grazie allo scouting presso le nuove filiali. Da sottolineare non solo l’importanza dell’inserimento di nuove figure, ma anche la possibilità di sviluppo professionale che ha sempre caratterizzato Unicom: molti degli attuali direttori di filiale del Gruppo Clerici sono nati e cresciuti proprio all’interno dei magazzini dell’azienda attraverso un’approfondita formazione sul settore messa loro a disposizione.

“Nel corso degli anni abbiamo sempre avuto un bassissimo turnover, molti lavorano con noi da oltre 20-30 anni. La forza dell’azienda deriva anche da qui: una realtà caratterizzata da personale fidelizzato che contribuisce quotidianamente agli importanti risultati”. Ne è convinto Luigi Salvini, che oggi guida una realtà in grado di ritagliarsi uno spazio importante nel contesto bresciano, nonostante la presenza di grandi colossi del settore con i quali si è sempre mantenuta una concorrenza leale e fondata sulla logica del buon senso.